Bad Boys, a volte geniali e senza regole, a volte mere teste di c***o, ehm, calde, comunque la si voglia raccontare, saranno sempre ricordati come i calciatori dell’eccesso.
Quelli che se fossero stati meno dediti alla dissennata vita o all’ira, sarebbero potuti entrare a gamba tesa nella storia della Lazio e del calcio.
O forse no? Discorso che vale per qualcuno, per chi proprio in quella componente di follia, celava unicità e genialità.

Genio e sregolatezza, quando il genio supera la sregolatezza è doveroso nominare per primo Paul Gascoigne. Fuoriclasse bandiera che ha lasciato un segno fin troppo trasgressivo nella storia del calcio, accostato però a memorabili giocate.

Ma parliamo di un’altra categoria, ovvero le teste calde che nessuno è mai riuscito a raffreddare. Tra questi ci sono i “se avesse avuto cervello” e quelli che cervello lo avevano, anche il piede, ma erano soliti farsi girare gli ingranaggi facilmente.

I ragazzacci. O li ami o li odi.

1974
Iniziamo dai veri “bad Boys”, la Lazio del 1974 tra pistole e Tor Di Quinto. Nel calcio esistono regole scritte e non che mandano avanti un intero sistema. Ecco, la gloriosa squadra guidata da Tommaso Maestrelli, “Il Maestro”, le prese, le accartocciò e le buttò nel cestino. Ricordata come “una banda di folli che conquistò il mondo”, è stata l’esempio di un gruppo spaccato che la domenica riusciva a fare una cosa straordinaria: giocare a pallone. E se non fossero state teste matte, forse oggi non racconteremo la stessa storia gloriosa.
Menzione d’onore per la “Banda Maestrelli”.  BAD BOYS ORIGINALS

RAVEL MORRISON
Vai  Ravel, insegna al mondo come guadagnare lo stipendiuccio senza fare un c***o.
Morrison ha qualcosa in comune con Gascoigne – Seee je piacerebbe!-, in comune hanno la nazionalità.
O forse anche la vita a tratti criminale che aveva costretto sir Alex Ferguson a cederlo gratuitamente.
“Se avesse la testa sarebbe uno dei migliori al mondo”. Sorry Sir, non ce l’ha.
Poco British, più presente nelle aule dei tribunali che in campo, gli inglesi lo spedirono a Roma.
Il nuovo Gazza?
Sulla carta avrebbe potuto ricordarlo, ma Gazza fu un campione senza eguali e la stessa cosa non si può dire di Ravel.
Amato sulla fiducia dai tifosi biancocelesti, protetto e coccolato, l’amore con la Lazio non sbocciò mai.
In fondo è più bello così, ogni squadra deve avere  il suo ribelle, quello che per poco non le beccava da Radu. Come Gazza? ETERNO “TE PIACEREBBE”

Perché Stefan poi è sempre molto posato e forse una menzione d’onore la meriterebbe anche il romeno romano, vero Callejon? MENZIONE SPECIALE

SINISA MIHAJLOVIC
In passato ne abbiamo viste di teste calde,  alcune geniali, altre bufale. Eccovi un esempio di vero bad boy che ha fatto innamorare la Lazio: Miha.
Sinisa ha un carattere controverso, forte, incline all’ira, ma ha anche un cuore grande che non mostra spesso perché, si sa, il meglio lo si dà in privato.
O lo ami o lo odi? Difficile applicare il concetto proprio a lui, in tanti lo amano seppur lo temono. Finito spesso al centro di polemiche per questioni extra-calcistiche, mai peli sulla lingua durante le conferenze stampa, è il tizio al pub con cui nessuno vorrebbe mai litigare.

Di Vaio
raccontò un aneddoto dei tempi del Bologna, l’unico in grado di spiegare in poche parole la forza di Mihajlovic: 

“All’intervallo di una gara contro il Torino che stavamo perdendo 1-0 arrivò nello spogliatoio infuriato e oltre a urlare spaccò una lavagna. Nella ripresa vincemmo 5-2″.

Torniamo a Genova. Il derby era appena finito, Miha si avvicinò a Vasco Regini e lo prese per il colletto, più collo sinceramente. Alla fine dovette intervenire Eto’o per dividere il mister e il compagno di squadra. Ma perché l’allenatore della Samp se la prese col suo terzino sinistro? Perché nell’ultimo minuto di recupero, sul punteggio di 1-1, Regini commise un fallo evitabile che ha portò ad una punizione. Questa, per poco, non  costò la partita ai blucerchiati.
Ah, l’aplomb di Miha… ER MODERATO

KEITA
Balde Diao perché sei stato tu Balde Diao?
Tutti ricordiamo l’affaire cessione del senegalese, botta e risposta al vetriolo tra Lotito, Calenda suo agente, Peruzzi.… Ritardo al ritiro, telefono spento, ancora Peruzzi furioso.
Insomma, ma vi pare che il Barcellona B si sarebbe mai privato, a gratisse, di un buon calciatore se non fosse stato una spina nel fianco?
Discoteche e champagne, la sua carriera sarebbe potuta davvero esplodere se oltre a tanto piede, avesse avuto un po’di cervello.
Ora sta ci su quel posto,  ma non dimentichiamo che Keitinha, nonostante la reputazione di rompi palle, c’ ha fatto sognare..DAMMI SOLO UN MINUTO

MATUZALEM

Il centrocampista brasiliano aveva i piedi delicati e la testaccia dura. Il suo carattere non semplice  non lo fece mai decollare a livelli esagerati.
Le sue “perle” ce le regala negli ultimi anni di carriera.
La Lazio lo mise fuori rosa per essersi presentato con un ritardo di cinque giorni al ritiro estivo e poi “saluti ai pupi” impacchettato e spedizione celere al Genoa.
Lui non la prese benissimo e come ringraziamento nella prima gara da ex, falciò Brocchi e ne chiuse la carriera prima del dovuto.
Siccome non si fece mancare nulla, trovò anche il tempo di farsi beccare ubriaco al volante. CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA

PAOLO DI CANIO
Il ragazzo del Quarticciolo è salito agli onori delle cronache,  non sempre calcistiche, ma anche in quelle.  Memorabile la spinta all’arbitro ai tempi della militanza nello Sheffield che gli costò 11 giornate. I due saluti romani rivolti alla Curva Nord della sua Lazio con qualche migliaio di euro di multa.
Bad boy e signore, strano binomio da appiccicare ad una testa calda: Everton-West Ham, “Paolo Er terribile”  interruppe l’azione di gioco poiché il portiere avversario era a terra infortunato. BAD BOY E SIGNORE

ROBERTO MANCINI
Forse non tutti ricordano che Roberto Mancini calciatore è stato uno dei primi bad-boy del calcio italiano.
Tanto talentuoso quanto ribelle.
Come allenatore non è passato per il via arrivando direttamente a panchine importanti. Da giocatore ha fatto la storia della Sampdoria, ma anche della Lazio.
La sua carriera è un lungo elenco di episodi. Se oggi con la Nazionale ha fatto pace, da giocatore non è stato così.  La sua avventura Azzurra fu parecchio tumultuosa. BAD BOY CHIC

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